FINO ALL’ULTIMO MANDRINO

di Anna Guida, TECN’È Aprile 2013

Qualità. Velocità, competenza sono i pilastri dell’orientamento di SMZ nell’approccio alla revisione di mandrini ed elettromandrini.

Qualità. Velocità, competenza sono i pilastri dell’orientamento di SMZ nell’approccio alla revisione di mandrini ed elettromandrini.

Impegnata da più di vent’anni nella revisione di mandrini di tutti i tipi e di ogni marca, la società SMZ di Volpiano è attrezzata per lavorare su un portafoglio di prodotti a 360°. Il know-how dell’azienda è il frutto di rigide procedure definite negli anni, dell’uso di macchinari e apparecchiature speciali di elevata precisione, dell’esperienza acquisita nella riparazione di pezzi fabbricati secondo filosofie progettuali diverse, proprie di ciascun costruttore. Eppure, nonostante le difficoltà legate all’eterogeneità dei prodotti, i mandrini escono da casa SMZ “come nuovi”. Anzi, talvolta anche migliori.

Se apriamo l’enciclopedia Treccani e leggiamo la definizione di mandrino, “albero della macchina utensile che trasmette il moto all’utensile o al pezzo in lavorazione”, riusciamo a immaginare quest’organo di trasmissione in maniera abbastanza chiara e intuitiva. Ci può persino sembrare un oggetto semplice, a basso contenuto tecnologico. Ma subito l’immagine rassicurante che si sta plasmando nella nostra mente si dissolve sotto il peso della parole di Georg von Slawik, Managing Director di SMZ, azienda che dal 1992 si occupa della revisione di qualsiasi tipo di mandrino ed elettromandrino per fresatura, rettifica, alesatura, foratura e tornitura. “Il mandrino è un dispositivo meccanico/elettronico (meccatronico) complesso e articolato che all’interno della macchina utensile svolge un ruolo estremante delicato. Non per niente il termine viene dal francese mandrin, che indica il giogo della bilancia, cioè l’asta orizzontale che sostiene i due piatti e dalla cui simmetrica perfezione dipende il corretto funzionamento dello strumento di misura”.

LA COMPLESSITÀ DEL MANDRINO
“Comprendere la ‘criticità’ del mandrino significa capire e riconoscere il valore del nostro lavoro: se una macchina si ferma per un guasto, questo comporta tempi morti e costi aggiuntivi. È strategico per l’end user, per i grandi importatori e costruttori di macchine utensili rivolgersi dunque a specialisti che, come nel nostro caso, risolvono il problema con la massima efficacia e rapidità”, spiega Georg von Slawik, che ha fondato l’azienda nel 1992 insieme al socio Ewald Zech. “Nel giro di una settimana lavorativa noi siamo in grado di consegnare l’80% dei prodotti revisionati; grazie a protocolli attentamente studiati e ormai completamente automatici, evadiamo le richieste e provvediamo alle consegne in tempi brevissimi”.
L’evoluzione tecnologica di un’azienda come SMZ deve necessariamente procedere di pari passo con la complessità del prodotto che ripara e revisiona: prove e aggiornamenti sono all’ordine del giorno per assicurare al cliente il risultato atteso, e cioè un mandrino perfettamente funzionante che dura nel tempo.

LE DIVERSE FASI DELLA REVISIONE
In cosa consiste esattamente il flusso di riparazione di un mandrino? “La prima fase è lo smontaggio, operazione che prevede il controllo del motore e delle parti elettriche, l’analisi del guasto, la misurazione dei particolari, la stesura del rapporto tecnico e il preventivo dell’intero servizio”, spiega il Managing Director. “La misurazione di tutti i particolari avviene in camera termostatica per definire al meglio le lavorazioni necessarie al ripristino delle tolleranze o alla riparazione dei danni.
Seguono sempre le varie rettifiche delle battute e delle sedi cuscinetti , della finitura dell’attacco utensile,ed in caso di danni più consistenti queste si eseguono dopo la cromatura.
Tutte queste operazioni, utili al ripristino delle tolleranze geometriche richieste, vengono eseguite internamente”.
L’equilibratura di tutte le parti rotanti è la fase che precede il montaggio. Con il montaggio avviene il collaudo e la misurazione di tutti i particolari rilavorati o sostituiti durante la revisione.

PARAMETRI RIGOROSI PER IL COLLAUDO
“Il rodaggio avviene in ambiente termostatico, su banchi di prova appositamente attrezzati con la rilevazione e la registrazione dei dati di temperatura e di vibrazione. Anche il collaudo prevede diverse fasi: il controllo dell’errore di rotazione del cono attacco utensile; il controllo dell’errore di rotazione con asta a 300 mm; il controllo della forza di trattenimento dell’utensile; la taratura della ruota fonica. Il controllo motori richiede poi la verifica e la registrazione computerizzata dei parametri elettrici del motore”, spiega Adriano Menegazzo, Sales Manager. “Il certificato di collaudo che rilasciamo alla fine dell’intero processo che attesta la riuscita di tutte le operazioni è il frutto di un processo rigoroso sulla base di parametri specifici e che riguardano le vibrazioni, le temperature, i livelli geometrici di rotazione. Le specifiche con cui SMZ mette in atto le diverse fasi registrano un livello di tolleranza minore rispetto a quelle utilizzate dal costruttore stesso di elettromandrini. Non solo: uno dei nostri plus è la capacità di apportare, se necessarie, modifiche che migliorano la durata e la qualità di funzionamento del componente”.

2.000 PEZZI REVISIONATI ALL’ANNO
“Effettuiamo l’intero ciclo che abbiamo descritto per ognuno degli oltre 2.000 pezzi che revisioniamo ogni anno. Di questi, circa 750 vengono riparati qui in Italia, nella sede di Volpiano, in provincia di Torino, gli altri vengono revisionati invece nello stabilimento tedesco e polacco”, spiega von Slawik. Poiché l’intero processo di revisione avviene in tempi contenuti, sono fondamentali la dotazione di un fornitissimo magazzino di ricambi, la competenza di ciascun addetto alle lavorazioni, la possibilità di eseguire internamente tutte le operazioni di rettifica utili al ripristino delle tolleranze geometriche richieste. “Per questo motivo ci siamo dotati di una vasta gamma di cuscinetti universali, che permette all’azienda di sopperire a tante difficoltà tecniche impreviste, altrimenti insormontabili”.
“Dato l’articolato flusso di revisione, la nostra mission consiste anche nel diffondere presso i clienti, attraverso iniziative commerciali mirate, la cultura della manutenzione preventiva. Mi riferisco, ad esempio, a inviti rivolti a clienti specifici e a dimostrazioni in azienda su tutti gli accorgimenti da seguire per non arrivare necessariamente alla riparazione ma agire preventivamente con un’accurata manutenzione”, continua von Slawik.

PAROLA D’ORDINE: ORGANIZZAZIONE
“Per un settore come il nostro l’efficienza dell’organizzazione – afferma Georg von Slawik – è ormai un imperativo imprescindibile sia che ci si trovi in un contesto di mercato vivace connotato da alti livelli di produttività e redditività, sia quando, e forse ancor più, c’è una flessione e l’impegno commerciale si fa necessariamente più intenso, soprattutto nell’acquisizione di nuovi clienti”.
In cosa si traduce concretamente questo sforzo? “Abbiamo approntato nuovi concetti organizzativi, cercando di instillare una nuova ‘cultura di squadra’ tra tutti i nostri dipendenti, operando anche dei mutamenti nella struttura con la creazione di nuove aree per l’officina. Da poco sono stati infatti ampliati l’officina e il magazzino, passando da una superficie occupata di 1.000 m2 a circa il doppio dell’estensione produttiva. Un dato significativo, perché anche lo sviluppo della logistica industriale va inquadrato in un’ottica di maggiore qualità del servizio al cliente”.

Tutte le operazioni di rettifica, utili al ripristino delle tolleranze geometriche richieste, vengono eseguite internamente.

Tutte le operazioni di rettifica, utili al ripristino delle tolleranze geometriche richieste, vengono eseguite internamente.