SMZ, il valore aggiunto di rigenerare i mandrini

di Luca Rossi, RMO Gennaio/Febbraio 2018

SMZ è un’azienda leader nella riparazione dei mandrini. Attraverso il racconto dei protagonisti, compiamo un viaggio nel mondo di questa particolare produzione: dagli accurati collaudi e lavorazioni tra le fasi di smontaggio e assemblaggio, all’approvvigionamento preventivo dei componenti, con la missione di ridurre al minimo i tempi di fermo macchina degli utilizzatori finali

Una fase di montaggio di un elettromandrino e la vista dell’officina nuova | SMZ Italia

Una fase di montaggio di un elettromandrino e la vista dell’officina nuova

La riparazione di un mandrino in SMZ è un processo a valore aggiunto che si avvale della vastissima esperienza e del know-how dei tecnici che lavorano in azienda. Competenze incrociate e sinergie che negli anni di lavoro sul campo consentono oggi a SMZ di operare a 360° su mandrini ed elettromandrini di ogni marca e tipologia. A ciò si somma l’estrema scrupolosità dei controlli e dei molteplici e reiterati collaudi al cui vaglio i mandrini passano lungo il processo. Il tutto all’insegna della piena trasparenza verso i clienti, che possono tracciare tutti gli interventi effettuati già in corso d’opera. Tutto in SMZ viene, infatti, documentato e certificato, dalla sostituzione di componenti alle lavorazioni per la ricostruzione di alcuni particolari, fatte in gran parte internamente. L’obiettivo principale è garantire agli utilizzatori i tempi di consegna più brevi possibili, riducendo al minimo i fermi macchina e le perdite di produzione. I tecnici SMZ sono, inoltre, in grado di suggerire agli end-user migliorie tecniche e di utilizzo, supportandoli per ottimizzare l’impiego dei mandrini e allungarne al massimo la vita operativa. Accordi con importanti costruttori per il rapido rifornimento di alcuni componenti di maggiore uso, unitamente ad attività di approvvigionamento preventivo per i clienti, contribuiscono quindi a contenere ancora di più i tempi di riparazione, per ridurre al massimo la situazione d’urgenza degli utilizzatori finali.

Trasparenza in fase di smontaggio. Punto di forza distintivo di SMZ è la capacità di rigenerare mandrini ed elettromandrini di tutte le marche e tipologie presenti sul mercato. Ciò è possibile grazie alle solide e ampie competenze dei tecnici presenti in azienda, provenienti da cinque tra i maggiori costruttori di mandrini sul mercato, le cui sinergie consentono di coprire qualsiasi tipo di problematica e di prodotto. L’estrema cura, le attrezzature avanzate e la meticolosa precisione in tutte le fasi della riparazione fanno quindi il resto.
Il processo inizia con l’apertura della commessa e la compilazione di una scheda prodotto con tutti i dati principali del mandrino. Questo da il via a una serie di controlli sulla parte elettrica e a banco, preliminari allo smontaggio del mandrino difettoso, con verifica di parametri quali le rotazioni dell’elettromandrino, le quote dei particolari più importanti, il controllo di eventuali spostamenti assiali e di tutte le tenute. “Il rapporto diretto e la piena trasparenza con i clienti sono prioritari in SMZ – spiega Paolo Soncin, responsabile di produzione – per limitare il più possibile il tempo d’attesa, in quanto chi si rivolge a noi spesso si trova in urgenza”. Ulteriori informazioni e dati vengono quindi raccolti in fase di smontaggio, passaggio importantissimo e delicato, e nei collaudi ed esami dimensionali effettuati in sala metrologica sui principali particolari. “Dobbiamo ragionare già in fase di smontaggio – continua Soncin – , e nulla va dato per scontato, tutto va analizzato per capire se il prodotto è giunto con difetti di progetto o dovuti all’utilizzo: vedere ad esempio se i cuscinetti e i particolari usati sono originali o se sono stati sostituiti, e se sono adatti all’applicazione, per velocità massima e tipo di lavorazione”. Attenzione e competenza delle persone in SMZ conferiscono così valore aggiunto alla riparazione già fin dalle prime fasi del processo. Tutte le quote rilevate e le operazioni eseguite vengono quindi annotate e documentate fotograficamente passo passo. Vengono inoltre proposte possibili migliorie tecniche e di utilizzo da valutare insieme al committente, che da parte sua può decidere di accettarle o meno, in quanto possono incidere sui tempi di riparazione del prodotto.

Tempi di consegna ottimizzati. Il preventivo tecnico di smontaggio passa quindi all’ufficio acquisti, che dettaglia costi e tempi di consegna e lavorazione dei componenti elencati, siano essi commerciali o da ricostruire. Buona parte delle lavorazioni sui componenti vengono effettuate internamente, sempre nell’ottica di velocizzare al massimo l’intervento. L’ambito commerciale in SMZ sconfina così ogni giorno nel tecnico, in quanto occorre sapere cosa comprare e cosa fare ricostruire, quali siano i cicli di lavoro e la qualità pezzo richiesta per il tipo di applicazione finale. “Ci avvaliamo di un magazzino che negli anni è cresciuto moltissimo, per mandrini di ogni marca e tipologia – interviene Giandomenico Revello, responsabile acquisti -. Abbiamo inoltre ottimizzato la ricerca affidandoci a diversi fornitori per ciascun componente, sempre per ottimizzare i tempi di consegna: bisogna infatti pensare che la rottura di un mandrino, con relativo fermo macchina, in una PMI può significare perdita di percentuali anche notevoli di produzione”. In virtù dell’ormai ampia base di clienti consolidati e della continuità nel volume di lavoro, costruiti negli anni lavorando come un partner serio e affidabile per le aziende, SMZ ha inoltre potuto stringere accordi con alcuni grandi costruttori di cuscinetti e altri componenti di maggior utilizzo, i quali riservano all’azienda scorte a magazzino, e disponibili in pronta consegna. Inoltre, accordi di approvvigionamento preventivo dei componenti con alcuni utilizzatori consentono di accorciare ulteriormente i tempi al momento della riparazione. “Oggi i clienti sono molto più coscienti di cosa sia un mandrino – entra nel dettaglio Revello -, e sono in grado di monitorare da sé una serie di segnali e comunicarceli. Grazie alla nostra decennale esperienza, in base alle loro segnalazioni possiamo prevedere quali componenti saranno da sostituire in prospettiva, provvedendo in accordo con il cliente ad acquistarli in anticipo”. Il preventivo passa quindi al capo officina, segnalando il componente con la tempistica più lunga, per calcolare il termine di consegna definitivo, comprensivo dei tempi necessari a ottenere tutti i componenti, per le lavorazioni e il montaggio. La necessità di avere il pezzo in casa il più in fretta possibile fa quindi sì che in alcuni casi, per accordi con clienti consolidati o su segnalazione del cliente, si proceda senza dover nemmeno attendere l’approvazione.

Due fasi della lavorazione: quella di misurazione ed equilibratura e quella del rodaggio | SMZ Italia

Due fasi della lavorazione: quella di misurazione ed equilibratura e quella del rodaggio.

Montaggio e collaudo certificati.
La fase di montaggio inizia con un controllo geometrico dei pezzi lavorati e una prima equilibratura. L’assemblaggio viene fatto a gruppi, partendo dalla flangia anteriore, con la rettifica dei distanziali tra i cuscinetti per il corretto pre-carico. Viene quindi montato il motore, e a seguire il banco dei cuscinetti posteriore, con relativa procedura di pre-carico. Nel successivo collaudo di montaggio si controllano la geometria dei particolari, le rotazioni e le forze di trattenimento utensile, per poi procedere al collaudo elettrico e al rodaggio. “Nel rodaggio dinamico monitoriamo temperature, vibrazioni e rumorosità dei cuscinetti – illustra Francesco Vetrella, responsabile della qualità – con azionamenti diversi e a step successivi, partendo da velocità di 1.000 giri/min fino ad arrivare alla velocità massima”. Il collaudo avviene in maniera presidiata, in modo che i mandrini possano girare anche di notte. Al termine viene fatta una equilibratura finale a valori bassissimi, per assicurare che anche presso i clienti, magari con utensili non ben equilibrati, il valore resti comunque basso. Il mandrino viene quindi tenuto alla massima velocità per circa 4-8 ore, per assestamento di tutte le parti meccaniche interne e per verificare eventuali disallineamenti tra parte anteriore e posteriore. Tutti i valori di rotazioni, forze di trattenimento ed errori geometrici del mandrino vengono quindi controllati in un collaudo finale post-rodaggio. Seguono il cablaggio elettrico di tutti i componenti, e relativo collaudo, e un controllo generale del montatore per escludere ogni possibile errore. Tutti i mandrini vengono consegnati al cliente riportati alle condizioni originali con garanzia di 12 mesi, completi di certificato di collaudo che riporta tutte le operazioni svolte e i valori rilevati. Tutte le commesse accrescono, quindi, un database interno di conoscenza, riutilizzabile per risolvere problemi simili. Capita inoltre spesso che i clienti vogliano sapere cosa ha portato al guasto: al di là di possibili urti e incidenti, le principali cause sono collegate alla lubrificazione, alla contaminazione, all’aria utilizzata in barriera sulla parte anteriore. Un errato raffreddamento del motore può inoltre far sì che la vena di raffreddamento si intasi, portando il motore a bruciarsi. “Molto contano anche le lavorazioni gravose e fuori disegno – aggiunge Vetrella -, identificabili ad esempio dalla modalità di usura dei cuscinetti. Per tutti questi casi, suggeriamo al cliente migliorie di utilizzo per evitare che il danno si ripeta e prolungare al massimo la vita del mandrino”.

Know-how in continua crescita. In SMZ si riparano in media 120-130 mandrini ogni mese. L’azienda conta oggi 35 persone, e ogni anno è cresciuta a ritmi del 7-10%, con previsione quest’anno di toccare i 7 milioni di euro di fatturato. I settori di maggiore riferimento sono quello automobilistico, aeronautico, degli stampi e grandi utilizzatori di elettromandrini, come anche i settori dei cuscinetti, degli ingranaggi e dei riduttori. Nello screening di nuove aziende si scoprono però continuamente nuovi ambiti, come spiega Eduard von Slawik che da due anni è coinvolto con la sorella Alessia nella gestione quotidiana di SMZ: “È un settore davvero aperto, tutti fanno uso di mandrini. Abbiamo tre tipologie di clienti: gli utilizzatori finali, che vanno da piccole aziende a grossi gruppi che affidano a noi l’assistenza del parco macchine. Ci sono quindi gli OEM, costruttori di macchine che ci scelgono come polo di assistenza per i loro sistemi grazie all’ampiezza del nostro know-how. Infine, distributori di macchine di costruttori internazionali, che al termine del periodo di garanzia cercano qualcuno localmente senza dover mandare i mandrini nei Paesi d’origine”.
In particolare, la collaborazione con gli OEM è un importante canale per la crescita continua di conoscenza, dal momento che la ricerca nel mondo della macchina utensile è continua. “La formazione in SMZ è quotidiana, e ogni giorno dobbiamo imparare nuove tecnologie, nuovi sistemi e approvvigionare nuovi tool – dice Giuseppe Iasparra, tecnico commerciale -. Il bello di questa azienda è poter lavorare spaziando in tipologie diverse di prodotto, anche costruite con filosofie diverse tra loro. La conoscenza ampia e unica dei nostri ragazzi, che spazia tra meccanica, idraulica e pneumatica, unita a una forte vocazione alla precisione ci permette di affrontare e risolvere anche le sfide più difficili e nuove che si presentano”. Competenza delle persone e serietà dell’azienda che clienti e costruttori ben conoscono, e che pertanto si rivolgono a SMZ con fiducia, sia clienti fidelizzati sia nuovi che arrivano per passaparola, molto efficace in Italia. “Il lavoro in questo settore non manca e non mancherà – conclude Slawik -: tutti i mandrini, che si trovino su macchinari nuovi o già installati da tempo, dopo un dato periodo di utilizzo necessitano di riparazione. Quello che manca sono le persone con le giuste competenze, oggi sempre più difficili da trovare sul mercato. Serve un know-how robusto per operare con serietà in questo settore, e questo fa la forza e il successo di SMZ”.

Un elettromandrino da tornio con una velocità pari a 3.600 giri/min sul quale sono stati eseguiti dei lavori e uno scorcio del magazzino | SMZ Italia

Un elettromandrino da tornio con una velocità pari a 3.600 giri/min sul quale sono stati eseguiti dei lavori e uno scorcio del magazzino.